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CIMITERO BUSACHI
[I LAVORI > 2005...]
Il cimitero monumentale di Santa Maria, raggiungibile dal centro urbano percorrendo uno stradello piuttosto acclive o dalla viabilità esterna tramite una breve discesa su strada sterrata, si sviluppa nelle immediate vicinanze del centro abitato, a ridosso delle ultime costruzioni a carattere residenziale, in posizione eminente rispetto al resto dell'edificato. La particolare ubicazione, sul limitare di una roccia spiovente, rende particolarmente suggestivo l'intero ambito, soprattutto per via della particolare panoramicità. Il cimitero si sviluppa per complessivi 600 mq, perimetrato su tutti i lati da muratura disomogenea di trachite rossa, legata da malta di terra, di altezza variabile - mediamente due metri - fino a quasi cinque metri sullo strapiombo, ove risulta addossata alla terra e fondata sulla roccia affiorante. Dalla forma dunque piuttosto contenuta, ha ben presto saturato i posti a disposizione; le ultime inumazioni rinvenute risalgono difatti ai primi decenni del novecento. L'intero terreno a disposizione è stato utilizzato per le sepolture, talché risulta difficile capire quali fossero in passato i percorsi liberi.
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Da decenni il cimitero non era oggetto di manutenzione e per tale ragione costituiva incombente pericolo di ulteriori cedimenti del muro controterra, già parzialmente crollato in sommità ed imbarcato nella parte superiore. La difficoltà di accesso, per via della presenza di vegetazione spontanea e crolli delle lastre funerarie, l'eventualità di fenomeni alluvionali, sempre più frequenti, richiedevano immediato intervento.
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Per quanto detto appariva oltremodo giustificata l'esigenza del recupero, anche per evitare la venuta meno di un "luogo della memoria", nel tempo legato alle vicende dell'abitato di Busachi e decisamente interessante per alcune soluzioni architettoniche - sepolture ipogee sui terrazzamenti, cappella funeraria crollata - e l'ubicazione urbanistica.
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Per quanto concerne l'area interna del cimitero le opere, progettate e dirette in A.T.P., hanno principalmente ricercato la messa in sicurezza dei percorsi e delle sepolture presenti, al fine di preservare quanto ancora originale e rendere fruibile la struttura. In particolare sono state eseguite le seguenti lavorazioni: accurato decespugliamento dell'area; messa in sicurezza dei percorsi mediante sostituzione dei conci di pietra rovinati o mancanti e creazione di passerelle in legno Bangkirai; ripristino del portone di ingresso a seguito di trattamento completo dei pannelli lignei e sostituzione delle componenti rovinate; realizzazione della serratura del portone su tipologia tradizionale in ferro battuto e rame, in conformità al modello tridimensionale ricostruito in fase progettuale e sopra riportato. Come si nota dalle immagini di rilievo, per quanto attiene alle murature, sono state riscontrate tre problematiche e dunque tre differenti tipologie di intervento. Le murature con scollamento localizzato sono state consolidate con la tecnica del cuci-scuci. Queste, decoese, ammalorate e friabili, sono state dunque consolidate mediante rimozione degli elementi esterni fortemente degradati e disgregati, a seguito di: controllo palmo a palmo, successiva pulizia delle superfici a pressione e getti d'aria, scarnificazione dei giunti di allettamento inconsistenti, sostituzione degli elementi dismessi con nuovi elementi murari in conci di trachite rossa, provenienti dalle demolizioni e/o nuovi, collocazione di questi con malta di restauro a ritiro compensato a base di calce, resistente all'attacco di solfati e cloruri, stilatura dei giunti e riempimento di piccole cavità con l'utilizzo di analoga malta compreso la risarcitura e sigillatura delle lesioni di qualsiasi natura e lo smontaggio di parti lignee od in ferro o altro materiale degradato. L'esecuzione del consolidamento è stata eseguita mediante iniezioni di miscela a base di calce idraulica e senza l'utilizzo del cemento come legante al fine di evitare il formarsi di sali dannosi (ettringite, taumatite), per evitare la solubilizzazione di sali presenti nel cemento (portlandite) e per conservare le caratteristiche di modulo di elasticità e porosità naturale del sistema muratura-malte. Le murature con scollamento diffuso o a maggior rischio statico, in particolare quelle di contenimento, sono state invece soggette ad un consolidamento integrale. L'operazione ha previsto: iniezioni di malta a base di calce idraulica preparata con inerti provenienti dalla frantumazione di materiali similari a quelli del supporto, iniettata all'interno di fori opportunamente predisposti, con pressione adeguata con mezzo meccanico, in modo da raggiungere anche la parte più profonda della zona lesionata. Le murature emergenti della parte bassa del cimitero invece sono state rifatte integralmente, poiché crollate o comunque pericolosamente imbarcate e dunque non più recuperabili. L'esecuzione delle riprese di muratura è stata effettuata in blocchi di varia forma e dimensione di trachite, con malta a base di calce idraulica preparata con inerti provenienti dalla frantumazione di materiali similari a quelli del supporto.
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Il progetto è stato segnalato in occasione del Premio Internazionale di "Architettura Sostenibile" indetto dalla Facoltà di Architettura di Ferrara in collaborazione con la Fassa Bortolo. La premiazione ha avuto luogo a Milano, nella terrazza Martini, alla presenza di un folto pubblico di tecnici del settore e rappresentanti di case editrici.
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